Nel 2020 la popolazione mondiale ha dovuto fare i conti con alcuni grossi cambi di paradigma. Un punto di luce si è acceso sul settore biologico e sulla commercializzazione di prodotti bio. Da marzo 2020, infatti, si è registrato un aumento del 7% a livello globale delle vendite di prodotti biologici rispetto all’anno precedente.

La situazione in Italia: percentuali in aumento per la distribuzione di prodotti biologici

Durante il lockdown gli italiani si sono dedicati alla cucina, facendo molta attenzione a cosa mangiare e alla provenienza del cibo. Messa momentaneamente in pausa la vita frenetica, che impone un consumo veloce dei pasti, qualcuno di noi si è impegnato di più a seguire ricette sane.

Secondo un’indagine condotta da Nielsen e AssoBio, gli acquisti di prodotti certificati bio in Italia sono aumentati del 4,4% nel corso del 2020, per un valore complessivo superiore a più di 3,3 miliardi di euro. Insomma, la crescita del bio si vede e sta facendo registrare un’incidenza del 4% sulla spesa familiare.

La crescita ha coinvolto tutti i settori della distribuzione: 6,5% in più nei supermercati, il 10% nei minimarket specializzati e il 12,5% nei discount. Il dato più importante lo registra il settore delle vendite online – le piattaforme e-commerce hanno avuto impennate di richieste con vendite aumentate di oltre il 150%.

La situazione è abbastanza omogenea in tutta Italia, ma il Nord da solo rappresenta il 63% del totale delle vendite. Gli acquisti di prodotti biologici sono stati mirati soprattutto al comparto fresco, frutta e verdura. Durante il lockdown sono stati acquistati inoltre tutti quei prodotti necessari alla preparazione in casa di pasta e pizze, in particolare farine biologiche.

Un ultimo dato riguarda la provenienza. Molte famiglie hanno scelto la qualità e la territorialità del prodotto proveniente dalla filiera locale. Gli ortaggi biologici a km zero, venduti nei mercati rionali o nelle piccole botteghe di quartiere.

Perché scegliere di mangiare bio?

Perché gli italiani hanno orientato i loro acquisti versi prodotti biologici? La risposta più ovvia è l’idea che mangiare sano aiuta a migliorare le difese immunitarie e prevenire il rischio di malattie. Un migliore stile di vita lo si conquista migliorando il nostro profilo anche dal punto di vista alimentare e dietetico. La verdura, il formaggio, la carne fresca e senza conservanti aggiuntivi contribuiscono a rendere i nostri organismi più forti.

Tra i vantaggi di un’alimentazione biologica dobbiamo inoltre annoverare l’aspetto etico. Il rispetto per la terra e per l’ambiente. La coltivazione biologica sostiene la natura e l’assenza di prodotti chimici, veleni o fertilizzanti minerali, è garanzia nel mantenimento di falde acquifere e suolo puliti ed integri, privi di ogni tipo di contaminazione.

Produrre in termini biologici significa inoltre diminuire l’impiego di minerali, come il carbonio, e ridurre l’utilizzo di plastica, acqua ed energia. Mangiare biologico è un aiuto alla nostra dieta sia in termini di gusto che nutrizionali. L’assenza di conservanti o additivi artificiali conferisce maggiore sapore ai piatti, aumentando il senso di sazietà. Qualcosa di impossibile da ottenere attraverso il consumo di alimenti ricchi di ingredienti artificiali, come snack e merendine a lunga conservazione.

Il piano di azione a sostegno dello sviluppo biologico dell’UE

La Commissione Europea si è riunita per trattare il tema dello sviluppo del settore dell’agricoltura biologica. La politica si sta muovendo per definire un piano di azione preciso rispetto al futuro della produzione biologica nell’Unione Europea.

L’obiettivo alla base del piano è agire su tre fronti contemporaneamente, in uno stretto legame tra:

• incrementare la produzione biologica;
• preservare e migliorare la biodiversità;
• stimolare il consumo e gli acquisti di prodotti bio.

Ogni anello della catena è rafforzato da strumenti e azioni che puntano ad incentivare un processo culturale già in atto. La domanda di acquisto di prodotti biologici spinge gli agricoltori verso una produzione più naturale e meno industrializzata che possa garantire loro un miglior ritorno a livello economico.

La Comunicazione del Biologico

Com’è possibile stimolare l’acquisto di prodotti biologici? La filiera corta è una filiera che può e deve essere raccontata e valorizzata. Proprio nel suo dimensionamento e nel suo carattere di prossimità, l’azienda bio può trovare i suoi punti di forza legati alla comunicazione e al marketing.  Ecco alcune delle misure a sostegno dello sviluppo biologico:

• campagne pubblicitarie o informative sulla produzione biologica;
• maggiore utilizzo di prodotti biologici nelle mense pubbliche e maggiore distribuzione di alimenti bio nelle scuole (cominciando magari con semplici snack energetici da inserire nei distributori automatici);
• aumento della fiducia del consumatore facendo comunicazione sulla tracciabilità del prodotto.

Una comunicazione di questo tipo va a incidere anche sull’impegno profuso da parte dei coltivatori nella produzione biologica. In tal modo la crescita di un segmento del mercato alimentare si sposa con la protezione della biodiversità. Un fattore di salvaguardia per quei terreni e le relative aree circostanti che possono dare maggiore spazio alla produzione biologica.

Gli obiettivi del piano di azione non possono essere raggiunti senza un maggiore contributo nella ricerca e nell’innovazione. Per tale ragione, la commissione sta pensando di dedicare al biologico almeno il 30% dei fondi destinati a R&D nell’agricoltura.